Delle terre perdute,
rinvenni il senso
sulla vuota tomba

Ugo Foscolo
 dimenticata ove si more.

Le ortiche stringono la gola
che respira infinito incenso
nelle ore dell'oblio
impolverato tra la sabbia ovattata.

Senza nome la lapida piange
lacrime di nessuno,
amiche dell'oscurità,
affogando il corpo sconosciuto.

Dove sta l'ambrosia nelle acque
fredde e tortuose del Lete?
Il paradiso resta ai vivi,
la morte occupa noi.

E tra i sepolcri un grido s'innalza,
invocando pietà negata
contro l'ombra che uccide
una seconda volta i morti.