domenica 1 settembre 2013

Lo scrigno felice

Van Gogh- Dr Gachet

Non è la vita che un giorno si perde, 
ma il segreto felpato di moquette,
quel frappé scomposto in nulla e ciarde
lente, pomice frappa del fogliame;

Quel segreto da bar, bagaglio fedele-
cosa dice lo serri verace,
che le cose felici son rare
come cripte o buche preziose-
lo tieni in mente, l'osservi sempre.

Tra le sterpaglie di chi crede
la vita esser voce, il tuo silenzio
che nulla dice, sará ripa 
di luci prone dalle stelle;
per gli altri solo il lume
senza pace d'un lampione.

Mattia Lo Presti

venerdì 23 agosto 2013

Dimenticanze

Edward Hopper- Escursione nella filosofia

  • Se tornassero a noi le cose
  • sparite, la chiave del bagno,
  • la mia collana dell’anniversario-
  • piccoli vuoti che ritornano uguali-
  • la certezza avremmo almeno
  • di ogni giorno che si allontana,
  • di ogni amicizia che è mancata. 

  • Se vedessimo d’intorno le incertezze 
  • (e sono diafani fantasmi, in contro-luce;
  • posaceneri colmi di fumo, schiariti
  • si gonfiano come il peso che porta
  • chi è solo), a queste paragonare il vuoto
  • sarebbe fortuna; una sciocca cupezza
  • di chi, dentro, è ormai morto. 

  • Invece, la microfisica della vita
  • disperde elettroni e particelle; si perde
  • tutta la cianica sostanza che frulla
  • la memoria e la sua pecca. Ricordo
  • dove ho messo la testa, 
  • ma non dov’è rimasta la lenza
  • che tira lenta la mia esistenza. 
     


giovedì 22 agosto 2013

Amo te in tutti i modi e tempi del verbo

Magritte- Gli Amanti


Ho sentito dell'infinitesima
vita d'un elettrone, e dirai
sorridendo come ad un bambino
- Quante cose di me non sai. -


Ci son parole vuote più che mai
nella scia delle frasi corpose
che stringono la gola delle mie,
attratte dalle tue linee sinuose.

Ho parlato coi tuoi occhi
fino a mezzanotte, con la dolcezza
felina del tuo sguardo sensuale
accarezzando il tuo profumo.

Ciò che di te profondamente amo
non può esser scritto,
né raccontato come una storia
qualunque; è il tuo sorriso

specchio di tante fiabe incantate,
una cornice d'amore falbe
sulle nostre mani unite.
Quanti battiti ho perso tra albe

e tramonti che schiudevano
la nostra storia che non è
quello in cui molti speravano.
Nei mattini di brina e terra

abbiamo imparato a vivere
da amanti, grovigli e lacci
sospesi nel vuoto del domani
coi suoi buchi di memorie.

Amo te in tutte le sfumature,
non giacchè evanescente fuggi,
ma per i bagliori di luce
ch'aleggiano anche in tua assenza

Gli occhi che vedono, ma non guardano


Amedeo Modigliani- Occhi di Donna


L’oro dei ricordi brilla e brucia
sulla cenere ammuffita: la rischiara
dolce, un po’ contratta, come quando
sentire scorrere tutte
le tue pupille sulla mia pelle
era una gelida cascata di stelle,
la prima notte che ti ho baciata.

E quella notte non vuole più arrivare:
s’inceppa sull’argento dell’alba,
fugge nascosta- orba della mia speranza;
E’ tiepida argilla, un cruccio violento,
ma scompare cerulea e ritorna mattina.

E tuttavia nella notte s’ostina ancora
l’indicibile sospetto, che tra gli specchi
dei miei sogni,  assorto si rivela:
La paura di sbirciare nei tuoi occhi
e veder riflessi quelli d’un altro.


martedì 20 agosto 2013

Il Silenzio dei Sogni

Gustave Dorè- L'Enigma (1871) Parigi, Museo d'Orsay


Senza la fretta di raccontare
mille- lineari voci, millenarie
passioni che tramandiamo
di padre in figlio;
senza questa stretta di patire
per poi saper ridere,
sarebbe poesia anche questa
fredda catena di giorni?

Ma quando anche i grappoli
dei silenzi araldi sembrano
senza parole, e le aride-
tristemente candide- fattezze
delle nuvole strisciano sopra le sterpi
come serpi vergognose,
vedi nell’ombra (è un istante)
la verde erba che risorge dagli stenti.

E mi sembra di stare in posa all’eterno,
mentre il mondo cade danzando;
Sono in un sogno e si sente
dal silenzio qui intorno- un pianto
riverbera assorto- sullo sterno sento il peso
 di ogni rosa che muore travolta da spine;
ogni punto che dice addio,
pone fine ad una frase. 


lunedì 22 aprile 2013

La Borsa delle Feste



Tintinellava il tuo bauletto
e ogni secondo potevo sentirti
come la goccia d'un rubinetto
che perde, ed ora- ad averti-
è il tempo che sgoccia, si perde.

Pioveva, quel giorno, alla festa:
si paga cara, la fretta, ma se
sia traccia del soffio che si leva
non v'è uno che lo sappia,
e dalle dita, capricciosa scorre la vita.

Certo, non abbiamo consistenza:
scheletri in una pineta e famelica
carne per amare quella nubecola
che sembra esser solo tosse, amore,
nella fenditura- ora grinza- delle ore.

Ma di Louis Vuitton più non importa:
nell'estorta e muta lingua della stanza,
parla solo il nostro gergo incognito-
solo questo, carme e sbadiglio:
trappola d'una morte ancora lontana.


venerdì 12 aprile 2013

Non capisco perché non resti con me

Lacrime e parole
che il mio cuore
non sa dire.


Non capisco perché non resti con me
sotto alla luna e al respiro ormai cupo:
ho nostalgia del terso, mio scuoiato verso,
qui c'è solo lo stesso vecchio ricordo
che esplode da dentro e ristagna:

trabocca e schiaccia il tuo querulo cuore
quest'immota ghiaccia che non muore mai,
la smaltata faccia della notte alta
dentro al segreto greto d'un dirupo e
parla al sentimento sgualcito e torvo;

ed è bacio di donna, sangue di stella,
non c'è luna, ma sabbia che stanca
e sento questi venti assenti anni
diventar tempesta, poi labbra
muover fiato, immenso- fiorito- canto.
venerdì 5 aprile 2013

Le pareti del cuore

"Disclosure" by Ken Wong


Nudo il selciato su cui cado disteso
dopo aver visto l'amore morire,
tanto odio delicato in albore
e una vita che sa di non dire
l'allegro, mio inquieto dolore.

E questo è il fiele che beve il cuore,
un immenso silenzio come immerso
in un buco nascosto, dove culla
il profumo umido e arso
di se stesso, chiuso in una cisterna.

Singhiozza già il veliero al vento,
quest'oltremare che porta il cuore
al ritmo di pareti ramate,
ma non di bel colore:

è ruggine che mormora eterna.

venerdì 1 marzo 2013

Finchè batte il cuore

Ken Wong, Three Wishes



Riscopro come in un sogno confuso
quale via percorrere sul selciato,
e non c'è lampione
nè qualcuno ad aspettare,
solo l'ombra di chi
se n'è andato e non ha aspettato.

E' un momento che vorrei abbracciare,
un rimorso non detto- tanto pesa- tanto
questa vita immersa che vuota trema;
e per chi la vuole è un vuoto
soffocato che si coagula ad essa
sotto alla voce del proprio fiore. 

Sofferente sentiero di cuore, falò
da libeccio senza fumo, fuggi appeso
ad un filo che s'allontana e calmo
come un ripostiglio impolverato
hai aspettato a lungo, troppo stanco
per illuminare quest'anima satura. 

Sono allora l'alone d'una pagina
che si leva fuor di libro o fonte
asciugata di un amante distrutto,
ma in questa strada che si corrùga
risuona il ritornello del mio cuore
che vive dell'amore senza metterlo in rima. 

venerdì 25 gennaio 2013

Quello che non t'aspetti, l'aspetti soltanto

By Ken Wong "Loki"
Giacchè nell'esser santo
si vieta il diritto
d'esser uno come un altro.


Malinconia scorre
e mormorando geme
a questo giusto albergo
di me, dove sanguinando
sviene.

E riposata voce giace
sul dolore e il senso,
perché a essa piace
non trovar lode,
ma pianto- e tace.

Come tramonto trema
sull'orlo-notte,
sente del giorno la cera
scesa tra contorni di sera-
e vibra di note del cuore,

sì non trova pace
nel flusso dei flutti
d'emozioni, la solitudine,
schietta; su di noi
resta come notte fresca.


Mattia Lo Presti
giovedì 24 gennaio 2013

Fiore d'occasione

Fiore d'occasione


Su questa carta c'è una vita
come un'altra, e sotto al pergolato
di una stanza tiepida c'è l'ombra
vizza d'un pezzo d'amore desolato.

Soltanto dolore - che pena- e splendore;
feroce passato deserto e raso
riaffiora nel buio argenteo di lacrima
come un sussurro d'una leggenda.

E tace ogni singhiozzo d'illusione:
sarò come nenia cantilenante;
agitate- labbra- nel bacio dell'amante
o verde radura d'intorno
perché è vero che sboccio
soltanto per esser colto


Mattia Lo Presti


lunedì 21 gennaio 2013

Una sensazione

By Ken Wong "The blood of Paradise"
Scorre sino al pianto
e
non si ferma fin che piango


Il tuo ricordo brilla come una festa
e ho cercato parole scure e vane
come ogni dolore per soffocare
gemiti e nebbie tra i tuoi respiri
rubati, dimentichi dell'anima
in malinconia su queste terre
arse dall'effigie.


Freme, cade e mi pare di sentire
per l'ilare gingillare della frenesia,
l'anima dal tuo crine che fluisce
di sguardi; e il tuo nome suona
guerra tra casolari
che non fan ombra,
ma bionda dolcezza.

Mattia Lo Presti
giovedì 10 gennaio 2013

Il flauto dalla finestra

Nadine Prada, "Strange Landscape"
Soffio sottile
calmo. Sussurro
di vita.


Suonavi alla finestra strumenti
sottili e come un'aria anguilla
portavi del mondo agli altri i resti.

Giocavi alla vita con note di stenti,
ma sotto il balcone- come una bolla-
quella voce che tu non senti, sa di posti
mai visti: è un assolo triste,
coperto di pianti ( più bassi, più alti)
e non chiede lamenti:

basta un soffio gentile, che vive,
dove agli altri di questa vita che piove
serve anche il respiro.


Lieve

"Shelter" by Ken WongCome sempre
non è sottile
non è stagione
per essere poesia,
questa giovinezza,
sangue.



Mi aggiro con molte domande
da rammendare- varicose
coccarde per vincitori: chissà
se sul podio è la vita che t'assale,
e scatta foto per album più forti
ed ansiosi della cenere sui vestiti,
amari come una traccia bruciata
dove agli altri restano inverni indistinti.

Sapessi di certe speranze nuove,
tanto legato alla fine non sarei
eppur se di tanto qualcuno c'è- che muore-
vorrei sapere del nostro sipario
che non resta in cima, ma stanco
scende mentre si leva nelle vene
un'evoluzione logica di ricordi.

Non saremo i primi, in basso
tra il linguaggio che allora è muto,
mentre scrivo s'inceppa il parlare:
e di te? L'essenza rimane?
Dovrebbe. Non a lunga stagione.

Ma qualcosa nel sangue risale;
in attesa della premiazione si scopre
quella vita da perdenti- sottile
e a corto d'argomenti su stelle
e poesia, ma in ascolto su di noi,
perchè chissà se avverrà
un grande scoppio iniziale.
E se viene, bene potrà dire
di questo lieve,
mio,
morire.



giovedì 3 gennaio 2013

Nascosto in un mattino che tramonta

L'identità che non ti rappresenta
è l'unica realtà che forse t'interessa.

By Ken Wong, "Two set out in dark Water"




Amore soffice, ritegno dolente
di qualche fratta nascosta: spegni
la tua luce candida sopra il mare,
che s'apre e sale sulle vesti rosse
e nere di un sabato da collezionare.

E sola resti come uno specchio;
là, diverso da ciò che vedi, son io.
Vecchio di anni non tardi,
stanco come il sole di notte:
senza più un riflesso da guardare. 

Non sai quanto brucia il morire
ogni giorno senza salvare la ragione
così fragile dell'esser vivo. E scrivo
sulle orme cineree d'un viandante
di senso, mentre canta il mattino. 

Urla così fino al pianto, fin che spento
ritorna insieme il sussulto notturno
della mia veglia sulle ciglia racchiuse
dal sonno che lambisce protervo
il capo reclino del tuo tramonto. 

Amore, giuro su quello che non so fare,
tutto: resta solo il mattino nelle iridi calmi
della mia bufera; spargi il sale marino
di quest'ardore dove sa la tua mano cercare,
forse che non c'è più speranza nell'andare.



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