lunedì 30 aprile 2012

"Il Sorriso Dei Pesci Rossi"

"Take me Somewhere Nice, please."


Non saranno i fantasmi delle fotografie
o le vecchie speranze mordaci
a fermare i tanti piccoli pesci rossi
che nuotano nella mia testa.


Flash.


Non ci saranno limiti nella boccia
e girando ogni volta lo stesso orizzonte
asfissiante s'aprirà ai loro occhi,
i miei occhi. Ascolta la pioggia.


Flash.


Le ultime parole
non sono mai quelle che cerchi,
nè valgono il prezzo d'un addio,
ma scivolano dalla bocca colpevoli.


Flash.


Consapevoli dell'errore,
inevitabile in un sogno di sbagli,
sbiancano l'orgoglio e la vista
del tuo corpo che muto s'allontana.


Non sono le parole che vorrei,
ma quelle giuste per partire
mentre i pesci ruotano, nuotano
senza più acqua tra le tue braccia.


Piove sull'eco della mia voce,
gocciola sui tuoi vestiti fradici,
diluvia sul rumore dei passi
che pare soltanto un altro fantasma
delle troppe fotografie.


Flash.
domenica 29 aprile 2012

"The Wind of Farewell"



I want to roll in the hay,
feeling the sky 
on my dry skin,
all o'er my eyes.

And a river comes by
a small hidden place
where nobody can see
how the world should be.

So It is, and maybe the rain
could take away
the rest of my day,
leaving me painful, alone.

The dark cold way
doesn't seem very mine
and I miss all the things
nameless in the joy of a smile.

I gazed- and gazed- but small
is a pray in the wind,
a fair sweet will 
in my silent frailty.
martedì 24 aprile 2012

"L'Eterno Ritorno (Due In Uno)"


Non conosco chi si morde la coda
e guardando nel vuoto ti dico che
l'ho vissuto sulla pelle di ieri
tutto quello che non sono:
Questo è l'eterno ritorno.



(ora  leggi al contrario,
il cerchio si chiude.)
sabato 21 aprile 2012

"La Parola da sola non è Poesia"

La parola da sola non è poesia,
nemmeno un pennello senza tela
e forse neanch'io senza te. 

Ma cos'è il segreto d'un verso
che sboccia diverso ogni volta
tra imitazioni della vita?

Ecco che ricomincia la melodia
d'una presa di corrente: non sarà
un'upupa, ma è pur sempre poesia.

Ogni oggetto così tace ma appare
vivace allo sguardo che vaga
cercando un senso alle cose.

Ritrovo frasi perse in un taccuino,
invecchiate e fedeli come
in una promessa di eterna appartenenza.

Non possediamo le parole 
perchè in amore
non esiste nessun padrone.

giovedì 19 aprile 2012

"Chiedi del Corvo che carcasse divora"


"It's cold in the desert, water never sees the ground
Special unspoken without sound"
Kings of Leon
Cold Desert





Quale città ho visitato?
Ricordo i volti, forse la ressa.

C'era un vita tra gente dispersa,
la cercai come un miraggio oscurato
dall'ombra d'un sole cocente.
 
Poi parlammo di tutto, di niente:
le nostre labbra in sincronia.
 
Ricordo pioveva, dal nulla, magia-
nel deserto- il calore migliore e
noi ciechi, abbagliati dal domani.
 
Guardami mentre la sabbia dalle mani
scorre come ore
che il mondo ancor ci regala.
 
Non è dalla folla che s'impara
ad esser diversi:
 
Chiedi al corvo solitario
che carcassa reclama,
buttata tra ossa di ricordi
nel luogo che solo ora
senza te
è divenuto davvero deserto.
 
Non esiste miraggio per chi più non sogna. 
martedì 17 aprile 2012

"L'amicizia è una bandiera bianca"




Sono una linea di demarcazione:
puoi vedere dove finisco,
ma non il mio inizio.

Sono il bordo che s’affaccia sul burrone:
puoi guardarmi cadere
solamente occhi negli occhi.

Sarò lì al tuo fianco fino in fondo,
non sorriderò né lacrime
scivoleranno veloci verso l’alto.

Soli con le mani tremanti
abbracceremo lo spazio che svanisce
mentre il tempo si consuma,
e del confine resterà la metà vuota.

Ero la tua frontiera:
mi hai cancellato senza voltarti,
come fossi uno stupido limite.
venerdì 13 aprile 2012

"La nube del giorno più nera (Pascoli Remix)"



Fu un lampo immerso nel fragore
di dodici assiuoli cantanti
frenetici, ma senza voce
come fredde pietre frananti.

Poi vidi sul corpo le fiamme
d'una donna pallida e tremante:
senza stupor la baciai
scoprendo soltanto brace.

Mistico e freddo incubo
non ti temo giacchè parli
lingua che non odo.

Piovono invece versi e un latrare cupo
di terrori notturni, ma più
rabbrividisco per ciò che vivo

solo nel tepore d'una veglia
che prosegue oltre il nero sonno
quanto un calesse dimenticato.

Cercando quel nido
vivo distante da ciò che scrivo
quasi come pioggia,
colei che mai riposa
all'ombra d'un campo
senza nome.
mercoledì 11 aprile 2012

"Chiedi della goccia che dal vaso trabocca"



Ricordo odor di fragole rosse
imperfette, come turbate
da maturazioni attente ma
volgari, dono d'amori pieni di semi,
senza vergogna ancora acerbi
che dan frutti.
Saran le spine che non perdonano
a lasciar traccia d'un odio che rugge
l'inverno e la morte,
così lontana se di sbieco
s'osserva, ma distante da chi?

Son fragole acerbe, dimenticate
tra gli sparuti ciuffi di vimini,
accanto a pesche splendenti
quasi d'un mondo migliore.
domenica 8 aprile 2012

"Come rugiada"



Nel cielo grigio di vapori
ogni mattina s'asciuga
rugiada trasudata
come farebbe un uomo
dal cuor spezzato,
nascosto all'ombra
dalle lacrime, oscuro in volto
per non esser osservato.

Con mani grosse e un po' rosse
stringe in petto un fiore
senza nome
come farebbe un sogno
senza tempo
nella mente devastata dalla vita.

Rivede il gelo dei suoi occhi:
è brivido tutt'ora.
Ha visto fiorire le più belle creature:
le rose, le primule, la tenera agatea,
sapendo che nonostante ciò avrebbe colto i fiori più brutti
perché ama la solitudine e l'amarezza dei dimenticati.

È tardi, ma ha collezionato anche quest'anno i fiori reietti
sentendosi perso, con i semi della tristezza già sbocciati,
affogando tra gli inetti nel pozzo più nero
con gocce di rugiada fredda
nel cuore senza nome e senza tempo.

mercoledì 4 aprile 2012

"Sarò solo nell'Oceano"

"Sulla barca a vela"
Caspar David Friedrich

La saracinesca del tuo sguardo
sul volto sopito trema
e fluttuano gli schizzi
dalla sponda, una carezza.
E trema la risacca
al seguito del tuo odore
una scia di spuma d'amore:
son cose che sfuggono agli occhi.
Ma non scappa l'attesa
e l'àncora rigetti lesta
col mio cuore che sprofonda
nel blu che al nero si mesce.
Affonda e cresce,
mentre la nave avanza,
e aspettando qualche onda
piove sulla tua assenza.
martedì 3 aprile 2012

"Che la terra sia per te leggera" (Acrostico)

Respirando esali l'ultima vita,
Evanescente ricordo di
Qualche gioia sporcata di
Uggiosi dolori che rimangono
Impressi, a fuoco, nel cuore.
E resta solo un pensiero
Sulla bocca senza fiato:
Che ti sia lieve la terra, 
Ancor da sognare con occhi di perla.
Tremando t'accorgi di come l'
Isola sperduta nel buio
Non sprofondi nel mar di
Pece della morte e
Ansimando ti chiedi
Che speranze, in quel giorno 
Empaticamente tuo,
Moriron nella tua giovinezza.

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