"Shelter" by Ken WongCome sempre
non è sottile
non è stagione
per essere poesia,
questa giovinezza,
sangue.



Mi aggiro con molte domande
da rammendare- varicose
coccarde per vincitori: chissà
se sul podio è la vita che t'assale,
e scatta foto per album più forti
ed ansiosi della cenere sui vestiti,
amari come una traccia bruciata
dove agli altri restano inverni indistinti.

Sapessi di certe speranze nuove,
tanto legato alla fine non sarei
eppur se di tanto qualcuno c'è- che muore-
vorrei sapere del nostro sipario
che non resta in cima, ma stanco
scende mentre si leva nelle vene
un'evoluzione logica di ricordi.

Non saremo i primi, in basso
tra il linguaggio che allora è muto,
mentre scrivo s'inceppa il parlare:
e di te? L'essenza rimane?
Dovrebbe. Non a lunga stagione.

Ma qualcosa nel sangue risale;
in attesa della premiazione si scopre
quella vita da perdenti- sottile
e a corto d'argomenti su stelle
e poesia, ma in ascolto su di noi,
perchè chissà se avverrà
un grande scoppio iniziale.
E se viene, bene potrà dire
di questo lieve,
mio,
morire.