E' la finzione che più d'ogni altra cosa
mi tiene sveglio la notte; la sensazione
che tutto sia la copia della copia della copia.

Sulle tonchiate notti cadono
come coriandoli di carnevale
gli anatemi della sera
quando ti rifugi tra le calette
del riposo, ascoltando già il domani.

Con l'ansia che a te non serva,
si sposta tra dubbi e tronchi
di sogni distorti, il mio cuore-
ceppo degli amori fertili,
ormai sterpame lasciato in gerbidi.

Forse è fortuna aver la luna
così salda, perché copra
con la calma della nebbia
le vitree labbra della strada:
parlano stillando luce.


Mattia Lo Presti