Anche nell'oscurità
c'è luce.


Guarda gli occhi lucidi,
gli orchi degli incubi- forti
sospiri sommersi dalla notte-
quando scocca dal pendolo
rinsecchito, l'attimo inesatto
del tuo silenzio.

Conche disperse, gli incavi
settici del corpo, farfugliati
come prece- balbettanti
sussulti che sorreggi
nell'altalena del pianto,
sospinta dalla mia spalla.

Sempre affronta il nero
del tuo sogno cetra in mano,
e danza vestita di lino
nel ventaglio di ombre
insignificanti: saremo
provvisori come due torri
pericolanti, forti nel vento
soltanto se non distanti.


Mattia Lo Presti