domenica 8 aprile 2012
"Come rugiada"
ogni mattina s'asciuga
rugiada trasudata
come farebbe un uomo
dal cuor spezzato,
nascosto all'ombra
dalle lacrime, oscuro in volto
per non esser osservato.
Con mani grosse e un po' rosse
stringe in petto un fiore
senza nome
come farebbe un sogno
senza tempo
nella mente devastata dalla vita.
Rivede il gelo dei suoi occhi:
è brivido tutt'ora.
Ha visto fiorire le più belle creature:
le rose, le primule, la tenera agatea,
sapendo che nonostante ciò avrebbe colto i fiori più brutti
perché ama la solitudine e l'amarezza dei dimenticati.
È tardi, ma ha collezionato anche quest'anno i fiori reietti
sentendosi perso, con i semi della tristezza già sbocciati,
affogando tra gli inetti nel pozzo più nero
con gocce di rugiada fredda
nel cuore senza nome e senza tempo.
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