Sei dondolìo languido, resti.
Un sussurro si fa sopra i campi
lievi oltre il vetro, sporco, del treno
e mai amai più quel verde
riflesso negli occhi e già sparito.

E non si sente nemmeno il vento,
i capelli arruffati, te ne curi, certo;
e volano, qui, al caldo strano
della stanza: si sente sulle gote
il rossore del tempo acre.

Forse che più guardo, più non so
se il mondo di vento vibra,
o è la terra, piena d'ira,
che nel cuore- grembo- libra.