Ricorderemo di non annegare
tra lamiere di senso insulse,
segnando a croce i nostri funerali
precoci come tutte le altre cose.

Avevi gli occhi esperti per capire e
i silenzi di ferro sottratti alle false
convinzioni; dimenticasti però le ali
nella vertiginosa altezza delle accuse.

Sofferenza senza nome vaga
sola nel nostro cuore, in radure
coperte di neve ritmano
pochi accenti, i battiti spenti.

Veloci e sconnessi, essi spargono
le mature voci di morte oltremare
dove tra banchi di nebbia e sale
non v'è uno che canti la nostra vita:

Lei, che muore su una spiaggia
e come conchiglia vuota
risale la marea bianca e roggia
al tramonto di corallo.